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Vitamina D e malattie parodontali

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tratto da Dentistry33.com

L’infezione parodontale è una malattia comune che purtroppo colpisce anche i giovani ed è caratterizzata da una rapida distruzione del tessuto parodontale e può portare alla perdita precoce dei denti. L’aggressività e l’esordio della malattia dipendono da molti fattori, tra cui la predisposizione del paziente alle infezioni. È stato dimostrato che esistono condizioni di carenza di vitamina D associate a diverse malattie, comprese le malattie orali. Gli effetti benefici della vitamina D sulla salute orale non si limitano alla mineralizzazione dei denti, ma riguardano anche la sua funzione antinfiammatoria e la sua capacità di stimolare la produzione di peptidi antimicrobici.

Tuttavia, in letteratura vi sono ancora evidenze contrastanti sulla relazione tra vitamina D e malattia parodontale.

Materiali e metodi

In uno studio pubblicato sull’International Dental Journal, gli autori hanno analizzato l’associazione tra 25(OH)D3, un precursore della vitamina D, nel siero e malattia parodontale in un campione di indagine nazionale in Giappone. Gli autori hanno scaricato il ciclo NHANES (National Health And Nutrition Examination Survey) 2009-2018, che comprendeva un totale di 23.324 campioni. Sono state adottate la regressione logistica dei fattori che influenzano la malattia periorale, inclusa la malattia parodontale, e la regressione logistica dei sottogruppi per analizzare la relazione tra vitamina D sierica e malattia periorale, utilizzando WTMEC2YR come pesi per l’analisi di regressione. La previsione dell’insorgenza della malattia periorale è stata eseguita seguendo l’apprendimento automatico basato su modelli. Gli algoritmi di apprendimento automatico utilizzati includevano boost tree: rete neurale artificiale, AdaBoost e foresta casuale.

Risultati

In questo studio gli autori hanno valutato e analizzato i livelli di vitamina D, età, sesso, razza, livello di istruzione, indice di massa corporea, rapporto di povertà del reddito familiare (PIR), fumo, consumo di alcol, diabete e ipertensione nei campioni inclusi. È stato scoperto che la vitamina D è associata negativamente alla malattia parodontale.

I risultati dell’analisi dei sottogruppi hanno mostrato che l’effetto della vitamina D 25(OH)D3 sulla malattia parodontale era più pronunciato nelle donne di età inferiore ai 60 anni.

Conclusioni

Dai dati di questo studio, che dovranno essere confermati in altri lavori simili, si può concludere che la vitamina D potrebbe essere un fattore protettivo per la malattia parodontale.

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